Le riforme degli ultimi anni hanno dato nuovo slancio al mercato delle aste immobiliari.
L’iter burocratico delle procedure esecutive è stato snellito per favorire la trasparenza, la pubblicità e l’accessibilità alle vendite, allargando così la platea dei potenziali acquirenti.
La semplificazione ha portato a favorire l’iter senza incanto (cioè senza rilanci, almeno nella prima fase dell’asta), che oggi viene adottato nella stragrande maggioranza dei casi.
Un’altra grande novità è rappresentata dall’avvento delle modalità telematiche…oggi chiunque disponga di una connessione internet e di uno smartphone può acquistare un immobile all’asta direttamente dalla scrivania dell’ufficio o dal divano di casa.
Negli ultimi anni si è aperto un mercato enorme, in cui l’aumento dell’offerta di case in vendita (+23% negli ultimi 5 anni) è anche l’effetto tangibile dell’ultima crisi economica.
Nello stesso periodo, a testimonianza del grande interesse verso questo settore, le ricerche di immobili all’asta sono praticamente raddoppiate, grazie anche ai prezzi più bassi rispetto alla media del mercato: acquistando all’asta si risparmia mediamente il 31% del prezzo di mercato, con picchi del 44% a Milano e Bologna (fonte immobiliare.it).
Nonostante le opportunità non manchino, questo crescente interesse stenta però a tradursi in vendite effettive.
Secondo una recente indagine di Immobiliare.it, condotta su oltre 2.000 persone, molti percepiscono ancora il mercato delle aste come difficilmente accessibile per l’utente privato:
- nel 34% dei casi gli utenti hanno dichiarato di considerare le aste immobiliari un mercato riservato agli operatori professionali;
- il 31% degli intervistati ha individuato nelle tempistiche di liberazione la principale preoccupazione;
- nel 17% dei casi la burocrazia è percepita come il maggiore ostacolo;
- il 14% ritiene invece che la procedura sia troppo difficile per essere affrontata da soli.
Nonostante l’espansione degli ultimi anni, il mercato delle aste immobiliari sembra quindi scontare ancora vecchi e diffusi pregiudizi.