Chi investe nelle aste immobiliari scopre molto presto che esiste un concorrente che non si può battere.
Lo scopo di un investitore è aggiudicarsi l’immobile con ampio margine rispetto al reale valore di mercato, per poi rivenderlo e ottenere una plusvalenza (eventualmente dopo averlo ristrutturato), oppure per metterlo a reddito e generare una rendita automatica.
Per far ciò serve un conto economico per valutare preventivamente il costo di acquisizione, tutti i costi successivi e il prezzo di rivendita o di locazione.
Il conto economico consente di calcolare il margine di guadagno come differenza fra ricavi e costi, ma soprattutto fornisce il dato più importante che serve per partecipare all’asta: il limite massimo dell’offerta per aggiudicarsela.
? Se il conto economico ti dice che partendo dall’offerta minima puoi fare un massimo di 3 rilanci da 1.000 €, quando qualcun altro rilancia di più…
TU ABBANDONI L’ASTA.
Il punto è che non tutti gli offerenti ragionano in questi termini.
Spesso ti troverai in competizione con chi ha un forte interesse personale verso l’immobile, magari perché vuole andarci a vivere, oppure con chi ha dei soldi da parte e vuole acquistare risparmiando un po’ sul valore di mercato…
A differenza degli investitori che devono generare un utile, queste persone non sono condizionate dai limiti imposti da un conto economico, quindi il loro margine di manovra è ovviamente maggiore…
In questi casi difficilmente riuscirai ad aggiudicarti l’asta.