Alcuni pensano che quelli che partecipano alle aste immobiliari non siano altro che bastardi speculatori che cercano di guadagnare sulle disgrazie altrui.
Personalmente lo ritengo un pregiudizio.
A mio avviso, infatti, non si può assumere una posizione a prescindere ma occorre valutare caso per caso.
Si tratta comunque di un tema molto delicato che non si può liquidare con superficialità.
In questo articolo mi limito ad osservare che:
- NON TUTTI QUELLI CHE PERDONO LA CASA SONO BRAVE PERSONE IN DIFFICOLTÀ – Chi non paga per anni le spese condominiali ma non rinuncia all’auto super accessoriata o al gadget tecnologico all’ultima moda (a discapito di chi paga puntualmente facendo grandi sacrifici). Esistono i cattivi pagatori seriali, quelli che pensano “fesso chi paga”, vivono di espedienti e cercano sistematicamente di fregare il prossimo…
- NON TUTTI GLI ESECUTATI PERDONO LA CASA IN CUI VIVONO – Alle aste immobiliari si trovano anche appartamenti non abitati, oppure concessi in locazione a terzi (a volte da persone o società già proprietarie di altri immobili).
- SE TU NON PARTECIPI ALL’ASTA LO FARA’ QUALCUN ALTRO – In questo caso ci sarà meno competizione e l’asta verrà aggiudicata ad un prezzo inferiore, il tutto a danno dell’esecutato che con il ricavato della vendita potrebbe non riuscire ad estinguere completamente il suo debito.
- QUANDO UN DEBITO NON VIENE ONORATO, C’È SEMPRE CHI NE PAGA LE CONSEGUENZE – Non ci sono soltanto le banche che intervengono quando le rate del mutuo non vengono pagate (e che possono anche non starci simpatiche), ma ci sono spesso famiglie, artigiani o piccoli professionisti che a loro volta hanno i propri impegni da rispettare e che su quei soldi ci fanno affidamento.
Detto questo, esiste anche un aspetto etico che tutti dovremmo considerare.
Prima di partecipare all’asta, nel corso della visita all’immobile possiamo farci un’idea della situazione delle persone che lo abitano, provando a capire (sempre con discrezione e rispetto) quali sono i motivi che le hanno portate ad indebitarsi, se hanno un altro posto in cui vivere o non sanno dove andare, ecc.
Personalmente, quando mi trovo di fronte a persone davvero in difficoltà preferisco fare un passo indietro, perché altrimenti non mi sentirei a posto con la mia coscienza.
Nei casi meno delicati, si può andare incontro agli esecutati in vari modi:
- pagando loro i primi mesi di affitto della nuova casa in cui andranno a vivere;
- corrispondendo una buonuscita;
- pagando le spese di trasloco, ecc.
Non sono qui per dare lezioni di comportamento o di morale, ognuno agisca secondo la propria sensibilità personale.
Suggerisco però di ragionare con la propria testa e non cadere in facili luoghi comuni.
In ogni caso, è doveroso procedere sempre con la massima discrezione; oltre ai problemi economici, infatti, chi perde la casa deve fare i conti con un forte senso di vergogna, quindi è importante non trascurare mai questo aspetto.
E tu cosa ne pensi?
Commenta questo articolo per esprimere la tua opinione!
